La dichiarazione dei redditi 2017, da effettuarsi nell’anno in corso, sarà l’ultima basata sugli studi di settore. Come abbiamo anticipato in un precedente articolo infatti, i redditi del 2018, dichiarati nel 2019, saranno stimati in base ai nuovi indici di affidabilità fiscale.
In attesa del nuovo sistema di controllo fiscale, l’Agenzia delle Entrate ha approvato con provvedimento del 31 gennaio 2018, e reso disponibili online sul proprio sito, i modelli per la comunicazione dei dati riferiti al periodo di imposta appena conclusosi.
Con gli studi di settore il Fisco stima la capacità produttiva di liberi professionisti, lavoratori autonomi e imprese mediante analisi economiche e tecniche statistico-matematiche per considerare i presunti ricavi e compensi dei contribuenti, mentre il contribuente utilizza gli studi di settore per verificare, in fase dichiarativa, il posizionamento per congruità e coerenza rispetto alla considerata ‘normalità economica’.
Studi di settore: istruzioni per l’uso
I 193 nuovi modelli, di cui 24 sono relativi al comparto delle professioni, sono corredati dalle istruzioni per la compilazione. È presente una parte generale con le istruzioni comuni a tutti gli studi di settore, come ad esempio le regole per individuare i contribuenti tenuti all’applicazione, per la presentazione del modello, le ipotesi di esclusione e non applicabilità.
Come già accaduto nel 2017, anche quest’anno l’impostazione dei modelli risponde ad un’esigenza di semplificazione, che richiede al professionista l’indicazione di meno informazioni.
Specifiche informazioni relative ai periodi di imposta 2014-2016 che permettano di adeguare lo studio di settore alla specifica situazione di congiuntura economica sfavorevole vanno inserite nel quadro T, mentre nel quadro Z trovano posto specifiche informazioni utili per consentire di operare la transizione verso gli indici sintetici di affidabilità fiscale previsti dal 2019.
La modulistica completa
La modulistica studi di settore approvata per il periodo di imposta 2017 si compone delle seguenti parti:
Istruzioni parte generale
Istruzioni Quadro A
Istruzioni Quadro F
Istruzioni Quadro G
Istruzioni Quadro X
Istruzioni Quadro T
53 modelli grafici afferenti alle attività dei servizi, e relative istruzioni
66 modelli grafici relativi al comparto del commercio, e relative istruzioni
50 modelli grafici per il settore delle manifatture, e relative istruzioni
24 modelli grafici per il comparto delle professioni, e relative istruzioni
Istruzioni comuni
E’ confermata, anche per il periodo d’imposta 2017, la struttura adottata per la modulistica degli studi di settore utilizzata fin dal 2013.
In particolare, sono previste istruzioni comuni relativamente ai quadri A, F e G, X e T.
Questa semplificazione risulta estremamente utile soprattutto per gli operatori professionali potenzialmente interessati, in ragione della loro clientela, alla compilazione di modelli studi di settore riferibili ad attività diverse. Tali professionisti saranno tenuti a consultare le istruzioni specifiche solo per la compilazione delle parti peculiari dei modelli (ad esempio, i quadri B o D) potendo invece far riferimento a un unico documento per le istruzioni dei quadri A, F e G e, salvo poche eccezioni, X e T.
Come trasmettere i dati
Come specificato dall’Agenzia nel provvedimento, la trasmissione dei modelli deve avvenire per via telematica unitamente alla dichiarazione dei redditi.
La trasmissione dei dati deve essere effettuata direttamente, attraverso il servizio telematico Entratel o Internet (Fisconline), oppure avvalendosi degli incaricati di cui all’art. 3, commi 2- bis e 3, del decreto del dpr 322/1998 e successive modificazioni, secondo le specifiche tecniche che saranno indicate con successivo provvedimento.
I soggetti incaricati della trasmissione telematica comunicano al contribuente, dopo aver ultimato correttamente l’invio, i dati relativi all’applicazione degli studi di settore, compresi quelli relativi al calcolo della congruità, coerenza e normalità economica, utilizzando i modelli o un prospetto, contenente tutti i dati trasmessi, conformi per struttura e sequenza ai modelli approvati con il presente provvedimento.
Studi di settore addio: dal prossimo anno ecco gli indici sintetici di affidabilità fiscale
Nel suo provvedimento l’Agenzia delle Entrate evidenzia come la legge di bilancio 205/2017 abbia stabilito che “gli indici sintetici di affidabilità fiscale, previsti dall’articolo 9-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, si applicano a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2018” (articolo 1 – comma 931). La stessa norma ha anche chiarito che tale intervento ha la finalità di “assicurare a tutti i contribuenti un trattamento fiscale uniforme e di semplificare gli adempimenti dei contribuenti e degli intermediari“.
Gli indici di affidabilità fiscale sono una sintesi di indicatori elementari tesi a verificare la normalità e la coerenza della gestione aziendale o professionale, anche con riferimento a diverse basi imponibili, ed esprimono su una scala da 1 a 10 il grado di affidabilità fiscale riconosciuto a ciascun contribuente, anche al fine di consentire a quest’ultimo, sulla base dei dati dichiarati entro i termini ordinariamente previsti, l’accesso ad un regime premiale.