Il Superbonus e i bonus edilizi hanno subito negli ultimi anni più di 40 modifiche.
Rimodulazioni, décalage, riduzione delle agevolazioni e dei tetti di spesa, stop alla cessione del credito: dopo tanti cambiamenti e limitazioni ha ancora senso iniziare nuovi lavori edilizi facendo affidamento alle agevolazioni fiscali in vigore?
In questo articolo proviamo a fare chiarezza e a fornire una panoramica dei bonus edilizi, proponendo le guide più aggiornate e le principali novità sull’argomento.
Bonus edilizi 2025: come cambiano, quali restano, quali sono in scadenza
Il tema dei bonus edilizi è centrale nel dibattito pubblico. Da una parte è la voce di bilancio su cui si concentra maggiormente l’impegno di una profonda revisione della spesa; dall’altro l’Italia è chiamata a dare seguito agli impegni assunti con la direttiva case green e investire nella transizione energetica e climatica per raggiungere l’obiettivo della totale decarbonizzazione entro il 2050 attraverso la riqualificazione del patrimonio edilizio nazionale.
A più riprese nelle ultime settimane si è parlato dell’orientamento generale del governo: durata almeno decennale dell’incentivo, maggiore selettività, incentivi proporzionali all’impatto energetico, attenzione al reddito, alle prime case e alle unità immobiliari con classe energetica bassa.
Secondo i dati raccolti da Assoutenti il valore complessivo dei bonus edilizi raggiunge un costo totale di circa 220 miliardi di euro con un peso virtuale a famiglia di 8.527 euro.
Bonus edilizi 2025: stop alle seconde e terze case
È l’annuncio fatto direttamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, all’assemblea di Confindustria.
La limitazione sarà applicata probabilmente nella revisione generale dei bonus e degli sconti fiscali che il governo sta mettendo a punto per recuperare risorse utili alla nuova legge di Bilancio, considerando che allo stato attuale sia i crediti di imposta sulle ristrutturazioni che quelli per l’efficienza energetica valgono per tutti gli edifici residenziali, senza distinzione.
La riforma potrebbe confermare al 65% l’Ecobonus per la prima casa di abitazione, ma solo per le spese che assicurano i migliori risultati in termini di efficienza energetica.
E potrebbe spuntare anche la trasformazione dei bonus fiscali in trasferimenti monetari per i contribuenti incapienti.
Cosa prevede la Riforma dei bonus edilizi: programmazione e doppio binario
Il taglio del Superbonus e gli impegni che l’Italia ha assunto con la direttiva case green rendono sempre più urgente una riforma complessiva dei bonus edilizi.
Importanti anticipazioni sono state fornite anche dal Ministro Gilberto Pichetto Fratin in un’intervista del 9 settembre 2024 a “Il Messaggero”.
Il governo sarebbe pronto a varare una programmazione triennale degli incentivi edilizi.
L’obiettivo è rimodulare il meccanismo delle detrazioni per i lavori di efficientamento energetico con l’obiettivo di permettere “anche a chi non ha potuto utilizzare il Superbonus di ottenere le agevolazioni”.
L’intervento punterà a superare la logica “generalista” del Superbonus e a “privilegiare quegli strumenti – cappotti termici, riscaldamento a pavimento, pompe di calore o doppi infissi – che garantiscono un surplus di risparmio energetico.” Secondo questa ipotesi, gli incentivi potenziati al 65% verrebbero previsti unicamente per i lavori che garantiscono l’aumento della classe energetica dell’edificio.
Trapela un’importante novità sugli infissi. Oggi è previsto un credito d’imposta tra il 50 e il 65% ma in futuro l’agevolazione potrebbe essere unica.
Ai “meno abbienti”, coloro che “non hanno fiscalità e non possono usufruire del credito d’imposta”, l’agevolazione per la ristrutturazione sarà erogato “sotto forma di sovvenzione”.
In cantiere c’è l’idea di un’aliquota ordinaria e una maggiore che scatterà per le fasce più deboli, con una defiscalizzazione crescente per gli interventi che garantiscono una maggiore decarbonizzazione.
Al momento si è in attesa delle simulazioni del MEF per valutare l’impatto dal punto di vista finanziario dei bonus edilizi in rapporto al numero di edifici, civili e non, da ristrutturare in chiave green.
Secondo le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio, le detrazioni per l’efficientamento energetico pesano circa 2 miliardi all’anno.
L’ipotesi dei certificati bianchi
Una delle proposte in esame dal governo riguarda la creazione di un mercato per i certificati bianchi nel settore residenziale civile, con l’obiettivo di incentivare interventi energeticamente efficienti e ridurre la dipendenza dalle detrazioni fiscali.
Si punta, quindi, ad ampliare il mercato degli attestati di efficienza energetica, strumenti negoziabili che documentano gli interventi finalizzati alla riduzione del consumo energetico e che possono essere comprati e venduti. Tale strategia coinvolgerà inevitabilmente gli operatori del mercato energetico, interessati anche a promuovere l’uso delle energie rinnovabili.
La proposta ANCE per i bonus edilizi 2025
Per mantenere gli obiettivi di riqualificazione immobiliare posti dalla direttiva case green, serve un piano di incentivi stabile e pluriennale.
È l’appello lanciato dall’Associazione nazionale costruttori (Ance), nel corso dell’audizione alla Camera sul Piano strutturale di bilancio (Psb).
“Un piano, serio ed efficace, per la riqualificazione immobiliare è un obiettivo non più rimandabile”, visto che nel 2025, senza interventi “l’intero sistema di incentivi si ridurrà al solo 36% per la riqualificazione delle singole abitazioni, senza alcun riferimento alla qualità degli edifici”.
ANCE presenterà a breve “un piano pluriennale di efficientamento energetico degli edifici, che offra una griglia di incentivi inversamente proporzionali alle possibilità economiche dei possessori di immobili con basse prestazioni energetiche” su cui sono già state effettuate alcune simulazioni per testarne il funzionamento.
A tale scopo è necessario secondo ANCE:
mantenere attiva la cessione del credito;
coinvolgere le Esco, i soli soggetti in grado di anticipare i delta mancanti e recuperare gli investimenti sostenuti dai contribuenti di basso reddito;
prevedere norme per affrancare i progetti dalle delibere di condominio.
I bonus edilizi a scadenza nel 2025
Le agevolazioni per la casa i lavori di ristrutturazione, riqualificazione e ammodernamento destinati a scomparire sono:
Ecobonus ed Ecosismabonus: scadono il 31 dicembre 2024 le detrazioni del 70-75% e dell’80-85% per le opere sulle parti comuni degli edifici condominiali, se finalizzate sia alla riduzione del rischio sismico sia alla riqualificazione energetica di immobili ubicati nelle zone sismiche 1, 2 e 3;
Sismabonus: scadono il 31 dicembre 2024 le detrazioni al 50%, al 70-80%, al 75-85% per l’adozione di misure antisismiche e all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica degli edifici;
Sismabonus acquisti: scadono al 31 dicembre 2024 le detrazioni al 75% e 85% per l’acquisto di immobili ubicati nei comuni ricadenti nelle zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3, realizzati mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici per ridurne il rischio sismico;
il Bonus verde al 36% scade il 31 dicembre 2024.
I bonus edilizi disponibili nel 2025
Le agevolazioni legate a Superbonus condomini subiranno un corposo décalage passando al 65%.
Il Bonus ristrutturazione passerà al 36% su un massimo di 48.000 euro per le seconde case, ma resterà al 50% per le prime case con spesa massima a 96.000 euro. Prorogato anche il Bonus mobili al 50%.
L’Ecobonus, il Sismabonuse il Sismabonus acquisti, per le spese documentate e sostenute dal 1 gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2027, prevedono una detrazione del 36% fino ad un ammontare massimo di 48.000 euro da ripartire in dieci rate annuali di pari importo.
Il Bonus Barriere architettoniche al 75% per gli interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche resta in vigore per tutto il 2025.
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