Dal 16 novembre prende avvio il piano nazionale di rigenerazione urbana: è destinato alle periferie, all’incremento della qualità dell’abitare e all’edilizia residenziale pubblicaPubblicato, nella Gazzetta Ufficiale del 16 novembre, il decreto interministeriale n. 395/2020 che finanzia il piano sulla rigenerazione urbana e la qualità dell’abitare.
Il decreto contiene le procedure per la presentazione delle proposte, i criteri per la valutazione e le modalità di erogazione dei finanziamenti per l’attuazione del “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”.
Dal 16 novembre gli Enti interessati possono registrarsi sul portale applicativo dedicato al Programma.
Le linee d’azione del piano
Con il piano sono previsti 853,81 milioni di euro, fino al 2033, per promuovere processi di rigenerazione di ambiti urbani (specificamente individuati) al fine di concorrere alla riduzione del disagio abitativo e insediativo, con particolare riferimento:
alle periferie;
all’incremento della qualità dell’abitare e di parti di città;
all’incremento dell’edilizia residenziale pubblica.
Obiettivi
Il programma è finalizzato a:
riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale;
rigenerare il tessuto socio-economico;
migliorare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici;
migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini.
Infatti le linee principali d’azione sulle quali si indirizza la ricerca delle proposte, sono:
riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale e incremento dello stesso;
rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socioeconomico e all’uso temporaneo;
miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali;
rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso l’uso di operazioni di densificazione;
individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione.
Beneficiari
Il programma si rivolge:
alle Regioni, anche come soggetti aggregatori di strategie di intervento coordinate con i Comuni;
alle Città Metropolitane;
ai Comuni sede di Città Metropolitane;
ai Comuni capoluoghi di provincia;
ai Comuni con più di 60.000 abitanti.
Ogni beneficiario potrà presentare fino a 3 proposte per uno o più specifici ambiti del proprio territorio.
Il contributo massimo riconoscibile per ogni proposta ammessa al finanziamento è di 15 milioni di euro.
Il 34% delle risorse complessivo sarà destinato alle regioni del Mezzogiorno.
Spese ammissibili
Le spese ammesse a finanziamento sono:
le spese tecniche di progettazione, di verifica, validazione, direzione dei lavori, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, collaudo, relative alla realizzazione dell’intervento oggetto della proposta e previste nel quadro economico;
le spese per gli imprevisti per un massimo del 10% del costo totale dei lavori e forniture di cui è richiesto il finanziamento e solo se inserite nel quadro economico.
Presentazione delle domande
La presentazione delle proposte avverrà in due fasi:
Fase 1 – in cui bisognerà trasmettere una proposta complessiva preliminare indicante la strategia nel suo complesso e l’insieme di interventi atti a raggiungere le finalità prescritte e che saranno esaminati dall’Alta Commissione secondo specifici criteri;
Fase 2 – per tutte le proposte ammesse, è prevista la trasmissione della proposta complessiva finale, indicante lo stato di avanzamento della stessa.
Sono ammesse a finanziamento anche le proposte definite “Pilota”, vale a dire quelle ad alto impatto strategico sul territorio nazionale, da cofinanziarsi anche con eventuali ulteriori risorse, ivi comprese quelle di cui al Recovery Fund, come da eventuali indicazioni europee e nazionali, in quanto orientati all’attuazione del Green Deal e della Digital Agenda.
Entro 120 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta si dovranno presentare le domande, mentre si prevede che entro la prossima primavera verranno erogati gli acconti della Fase 1.
Le dichiarazioni dei Ministri
Per il Ministro delle Infrastrutture il piano sulla rigenerazione urbana:
In sostanza gli interventi saranno finalizzati a incrementare l’edilizia residenziale pubblica, a realizzare soluzioni durevoli per la rigenerazione del tessuto socio economico, per l’arricchimento culturale, la qualità dei manufatti, dei luoghi e della vita delle persone in un’ottica di innovazione e sostenibilità, senza consumo di nuovo suolo.
Aggiunge poi il Ministro dei Beni culturali:
Prende il via un programma organico nazionale per il recupero delle periferie e delle aree urbane degradate fortemente voluto da questo governo per andare incontro alle esigenze dei tanti italiani che vivono, sognano e lavorano in luoghi in cui è fondamentale restituire la qualità dell’abitare.
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